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47.228 colonnine di ricarica in Italia: quante di queste sono realmente attive?

28 Febbraio 2024 / 350 / Attualità, Auto elettriche, Magazine
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“Installate e mai usate, quante sono le colonnine di ricarica auto elettriche inattive? Che impatto ha sulla sostenibilità, che sta alla base della scelta stessa?”

47.228 colonnine di ricarica in Italia: quante di loro sono realmente attive? 

In Italia sono circa 47.228 le stazioni di ricarica ad alta potenza installate ma, di fatto, moltissimi tra questi monoliti tecnologici sono inattivi o isolati dal loro scopo, alcuni proprio difficilmente raggiungibili. Sarà una testimonianza della corsa a spendere i fondi del PNNR senza una pianificazione oculata, e della burocrazia italiana che ostacola la creazione delle necessarie infrastrutture circostanti? Non ci stupiremmo, purtroppo, più di tanto.

 

L’infrastruttura di ricarica, teoricamente fondamentale per la transizione verso la mobilità sostenibile, è diventata un simbolo clamoroso di fallimento. Colonnine abbandonate, connessioni interrotte, e una distribuzione casuale delle stazioni evidenziano una gestione disastrosa. Il 11% delle oltre 23.600 infrastrutture di ricarica censite rimane inattivo, mentre quelle attive spesso operano a velocità molto al di sotto delle prestazioni nominali.

 

Questo circolo vizioso si manifesta anche nell’industria automobilistica: i costruttori si lamentano della scarsa domanda per le vetture elettriche, ignorando il fatto che la debolezza della rete di ricarica è il principale ostacolo alla transizione che si auspica. Un cane che si morde la coda!

 

Tuttavia, attenzionando una nota positiva e provando a mettere da parte il cinismo, il Ministro delle Imprese ha risposto annunciando una riforma degli incentivi, proponendo un mix di finanziamenti e bonus mirati. I contributi, che vanno da 1500 a 3000 euro per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km (con rottamazione obbligatoria), fino a 9000-11.000 euro per vetture con emissioni zero, sono progettati per stimolare l’adozione di veicoli elettrici.

 

Un ulteriore extrabonus del 25% è proposto per chi possiede un ISEE inferiore a 30mila euro, accentuando la volontà di rendere la transizione verso veicoli elettrici accessibile a tutte le fasce della società. Incentivi che rappresentano palesemente un tentativo di risolvere retroattivamente le conseguenze di una transizione mal pianificata, un passo verso una visione più organica e lungimirante della mobilità sostenibile. 

 

Una mossa che si rivelerà effettivamente concreta, o la solita fuffa all’italiana? Restate aggiornati con la rubrica di Updrive!

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